Lotteria scontrini, Fipe: «Serve una proroga di sei mesi o sarà il caos nei bar»
Si ricorda che a decorrere dal 1° gennaio 2020 l’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi – già applicato dal 1° luglio 2019 ai soggetti con volume d’affari superiore a 400.000 euro – troverà applicazione per tutti i soggetti con volume d’affari pari o inferiore a 400.000 euro che effettuano le operazioni di cui all’articolo 22 del DPR n. 633/1972 (fra cui anche i pubblici esercizi che effettuano somministrazione di alimenti e bevande).
Tuttavia, constatate le potenziali difficoltà, in sede di prima applicazione, il Legislatore ha concesso un periodo di moratoria che prevede la non applicazione delle sanzioni nel primo semestre di vigenza del nuovo obbligo, quindi:
• per i soggetti con volume d’affari superiore a 400.000, per i quali l’obbligo è entrato in vigore già dal 1° luglio 2019, il periodo di moratoria ha avuto termine il 31 dicembre 2019 (l’esercente, ad esempio, dovrà trasmettere all’Agenzia i dati dei corrispettivi relativi al periodo dal 1° al 31 dicembre 2019 entro il mese successivo, e quindi entro il 31 gennaio 2020);
• per gli altri soggetti, per i quali l’obbligo troverà applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2020, il periodo di moratoria avrà termine il 30 giugno 2020 (ad esempio, i dati relativi al periodo dal 1° al 30 giugno dovranno esser trasmessi entro il 31 luglio 2020).
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 506 del 10 dicembre 2019, ha chiarito che i dati corrispettivi relativi alle attività spettacolistiche sono esclusi dall’obbligo di trasmissione telematica in quanto, tutti i dati relativi ai titoli di accesso emessi (biglietti d’ingresso), sono già oggetto di separata trasmissione alla SIAE, che provvede a metterli a disposizione dell’Anagrafe tributaria.
Permane, tuttavia, l’obbligo dell’invio telematico dei dati dei corrispettivi relativi alle attività accessorie diverse dai biglietti d’ingresso, tradizionalmente documentati con scontrino.
Il direttore Roberto Calugi, Direttore generale di Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi in merito al provvedimento contenuto nel Decreto fiscale allegato alla legge di Bilancio: «I locali devono avere il tempo di adeguare le casse alla lettura dei codici fiscali. Se si partisse dal primo gennaio con la lotteria degli scontrini sarebbe il caos, soprattutto nei bar. Prorogare le sanzioni per i locali non in regola è necessario ma non sufficiente: è indispensabile che l’avvio dell’intero progetto venga fatto slittare di almeno sei mesi. Contemporaneamente, sarebbe auspicabile rivedere al ribasso le sanzioni.
L’esigenza condivisa di dare risposte concrete nel contrasto all’evasione fiscale – aggiunge il Direttore – può e deve essere l’occasione per una modernizzazione anche dei locali, ma bisogna dare il tempo a tutti i gestori di dotarsi dei dispositivi elettronici che permettano di acquisire automaticamente i codici fiscali, senza doverli digitare a mano. Altrimenti all’avvio del progetto si scatenerebbe il caos. Chiunque, infatti, anche dopo aver consumato solo un caffè al bar, potrà richiedere di partecipare alla lotteria degli scontrini.
Pensate alla confusione che si genererebbe nelle ore di punta al mattino se i gestori dei locali fossero costretti a inserire a mano i codici fiscali di ciascun cliente. I sistemi presenti attualmente nella maggior parte dei bar, infatti, non solo impongono di digitare manualmente i codici fiscali, ma non sono nemmeno in grado di conservarli in memoria. Ciò significa che ogni cliente dovrebbe fornire il proprio documento ad ogni singolo acquisto nello stesso locale. Una complicazione insostenibile sia per i gestori che per i consumatori.
Per questo una proroga di almeno sei mesi dell’avvio dell’intero progetto non è solo è auspicabile, ma necessaria. Ci auguriamo che in Parlamento si possa trovare un’intesa il più ampia possibile su questo punto.»
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