Intervista e foto © di Luigi Frassinelli
CARMINE SILVESTRO
Classe: 1967
Segno zodiacale: bilancia
Gusto preferito: fragola
Hobby: caccia
Com’è cominciato il mestiere di gelatiere?
«Per caso…, da ragazzo ho lasciato la città di Avellino per trasferirmi in Germania a lavorare. Ho iniziato nel 1986 in un ristorante italiano come semplice lavapiatti dove servivamo del gelato come dessert di fine pasto; c’erano solo tre gusti: vaniglia, cioccolato e fragola. La curiosità per questo prodotto è stata la scintilla che mi ha portato a introdurmi in questo settore.»
Da quanto tempo lavora nel settore della gelateria?
«Dal 1993, dopo varie esperienze nel mondo della ristorazione, riuscii a trovare un impiego in una gelateria. Finalmente avevo l’opportunità di imparare tutti i segreti sul gelato artigianale.»
Cosa ricorda dell’esperienza da dipendente?
«È stata impegnativa, ma mi piaceva e così la fatica passava in secondo piano. La giornata iniziava al mattino presto in laboratorio con la preparazione e la produzione, il resto della giornata lo passavo nel retrobanco a preparare la caffetteria e le coppe di gelato.»
Deve ringraziare qualcuno?
«Grazie alla mia tenacia e volontà sono riuscito ad affrontare e superare anche i momenti più duri. Poi devo dire un grazie particolare ad Antonio Ricciardelli, un gelatiere e gestore di locali, che mi ha aiutato e insegnato questa bellissima professione.»
Sono rimasti in pochi i giovani che seguono le orme dei padri, perché?
«È un lavoro di sacrificio e rinunce; il sabato e la domenica gli amici vanno a divertirsi, mentre tu lavori. Se hai degli obiettivi e vuoi ottenere dei risultati dalla tua attività sai che devi mettere in conto delle rinunce…oggigiorno i giovani non rinunciano facilmente. Mi ritengo fortunato perchè i miei figli sono sempre disponibili a darmi una mano in gelateria.»
La gelateria è cambiata negli anni, come?
«Stiamo vivendo nell’era digitale e di internet. Le esigenze delle persone sono diverse, una volta la gelateria era l’unico luogo di aggregazione tra amici un modo di evadere, oggi non basta più…
Bisogna cogliere i cambiamenti e rinnovarsi per stare al passo con i tempi e mantenere la fedeltà da parte della clientela.»
Cosa significa essere artigiano?
«È un vanto, un onore, svolgere una professione dove trasformi e crei con le materie prime, diventando un artista che ci mette il cuore.»
Quando è nato l’Eiscafe Riviera?
«Per anni la mia esperienza da imprenditore è stata legata all’attività di ambulante con i furgoni frigo. Giravo nei paesi a portare il mio gelato e le mie coppe da asporto. Poi il grande passo due anni fa, a Schweinfurt, città con oltre 50.000 abitanti, rilevai l’eiscafè Riviera, una gelateria esistente dal 1980.
L’ho completamente rinnovata, rendendo un locale più attuale, accogliente e funzionale per chi ci deve lavorare.»
La stagione quanto dura?
«Lavoriamo 10 mesi, ma potrei tenere aperto tutto l’anno, il lavoro non mancherebbe, ma dovrei chiedere un sacrificio ulteriore alla mia famiglia e non sarebbe giusto.»
Che ruolo hanno le materie prime nella produzione?
«Le materie prime hanno un ruolo fondamentale per ottenere un buon prodotto. Questo scelta viene ripagata con l’apprezzamento da parte della clientela.»
Quanti gusti di gelato produce e quali vanno per la maggiore?
«32 gusti, i classici, al latte come vaniglia, nocciola e cioccolato sono i più gettonati, molto apprezzati anche i variegati.»
Poi ci sono le coppe…
«Le nostre coppe vengono servite ai tavoli e richiamano anche persone da fuori città. In menù abbiamo oltre 100 proposte, tra quelle con la frutta fresca e tropicale a quelle con le praline e i biscottini. Tra le più apprezzate il tartufo affogato e la coppa Nutella. Un’ampia gamma di coppe vengono proposte nella versione take-away così il cliente può portarsele a casa o in ufficio.»
Proponete alternative all’offerta gelato?
«Per una clientela alla ricerca di qualcosa di sfizioso proponiamo dello snack salato all’italiana, con taglieri di formaggi e salumi tipici, tostoni e piadine. Una proposta dolce con waffel e crêpes decorate con frutta, marmellate o Nutella. Per chi vuole, per eventi importanti o festeggiamenti di ricorrenze, il nostro laboratorio realizza torte gelato di tutte le forme e grandezze.»
Chi è il vostro cliente tipo?
«Abbiamo una clientela variegata con giovani dai 20 anni insù e famiglie. Con 170 posti a sedere interni e 92 esterni collocati sotto una struttura riparata dal sole, grazie ai miei fidati 8 collaboratori, riusciamo a far fronte alle giornate festive o affollate, accontentando e servendo in modo ineccepibile tutti gli avventori.»
Quanto importante è il ruolo della famiglia?
«Importantissimo, senza il valido sostegno da parte di mia moglie Katharina e i miei figli Angela e Nino non sarei riuscito a realizzare il mio sogno di avere una gelateria di famiglia.»
Rifarebbe questa scelta di vita?
«Assolutamente si, mi sono dovuto impegnare molto, ma ho ottenuto i risultati a cui ambivo. In Germania vivo benissimo con la mia famiglia e non ho nostagia dell’Italia.»
Un consiglio per un giovane?
«Gli ingredienti per costruirsi un successo nell’attività sono: rimboccarsi le maniche, avere passione e un pizzico di umiltà.»
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