Intervista e foto di Luigi Frassinelli

ANTONIO TROFO “SASO”
Classe: 1958
Segno zodiacale: gemelli
Gusto preferito: Lecce amore mio
Hobby: ciclismo

Com’è cominciato il mestiere di gelatiere?
«Già all’età di 13anni, lavoravo come apprendista in un bar, svolgevo tutte le mansioni, anche il “lavoro sporco”, in seguito, grazie alla mia spigliatezza nelle relazioni umane, passai al ruolo di banconista.
Nel 1980 a 20anni c’è stata la svolta professionale con la nascita della famosa “Gelateria Prato” di Don Pino. Devo molto a quest’uomo, ai suoi insegnamenti che mi hanno aiutato anche nella vita quotidiana.
In 30anni di attività professionale, siamo riusciti a portare il consumo del gelato artigianale, prerogativa del periodo estivo, anche nei mesi invernali, puntando sulla qualità e sull’assortimento.»

Quando nasce la sua gelateria Tentazioni?
«Nel 2008, ho aperto la mia prima gelateria a Lecce in viale Leopardi, praticamente l’angolo di fronte alla sede di oggi. Dopo alcuni anni mi sono trasferito al civico 58, l’attuale sede, con degli spazi adeguati alla produzione e al consumo.»

Quanti posti può tenere la sua gelateria?
«60 posti a sedere internamente e 40 esterni nel giardino.»

Quanti gusti di gelato produce?
«In alta stagione alterniamo 60 gusti tra crema e frutta, i più gettonati sono: pistacchio, nocciola e cioccolato. Nella scelta delle granite la fa da padrona  la mandorla. Recentemente ho dedicato un gusto alla mia città “Lecce amore mio”.
Ho affiancato ai classici una serie di gusti specifici dedicati a chi soffre di intolleranze alimentari: senza glutine, senza lattosio, alla soia, senza zucchero e grassi idrogenati. Anche una linea vegana e per i nostri piccoli amici pelosi a quattro zampe.»

Il segreto di un buon gelato artigianale?
«In laboratorio si conquista il cliente, lo dico sempre ai miei ragazzi. Mi rifaccio agli insegnamenti di una vita, non risparmiare mai sulla qualità degli ingredienti. Utilizzo materie prime di qualità elevata che lavoro artigianalmente seguendo standard di sicurezza ineccepibili, così garantisco prodotti gustosi e salutari.»

Il suo menù è ricco di proposte di coppe di gelato, quali le più apprezzate?
«In pole position la Coppa Tentazione, poi la Coppa Kiss e la Coppa Lecce dedicata alla mia città.»

Non solo gelato…
«Della tradizione leccese propongo i semifreddi ed il “Pezzo Duro” o “Mattonella”, gli spumoni, ai quali aggiungo una mia invenzione il “Tronchetto della Felicità”. Il reparto bar con la caffetteria e le nostre colazioni, inoltre  crepes, waffel e numerose sfizierie. Il momento dell’aperitivo servito con gli stuzzichini e alla sera un’ampia scelta di cocktail analcolici o alcolici.»

Le ragioni del successo del suo locale?
«Si possono riassumere in tre ingredienti: l’umiltà, se giorno per giorno non cerchi di dare ai tuoi clienti qualcosa che superi le loro aspettative e ti siedi sugli allori, hai finito; la scelta delle materie prime e la capacità di trasformarle assieme alla selezione dei fornitori; la ricerca di un sorriso, per me è la moneta che mi ripaga di tutti gli sforzi miei e di chi mi affianca.»

Un locale con una gestione impegnativa?
«Questo è un lavoro che ti può dare delle soddisfazioni, ma che ti assorbe. Mi ritengo fortunato ho una bella squadra di collaboratori. Da mia moglie Mariella  che mi affianca nella contabilità, mia figlia Vania responsabile di sala, a tutti i 14 dipendenti.»

Rifarebbe questa scelta lavorativa?
«Assolutamente sì, è la mia vita.»

Un consiglio per i giovani?
«Umiltà e passione per quello che fai.»