Se dall’Europa, e ancora più dal resto del mondo, guardiamo l’Italia non possiamo che riconoscere come veri quelli che sono a tutti gli effetti i tratti caratteristici della nostra cultura culinaria, che spesso però vengono percepiti come componenti del folklore: la pizza, soprattutto, ma anche la pasta, unite naturalmente al pomodoro, al parmigiano, magari accompagnate da musiche e balli tradizionali. Stereotipi?
Forse, ma che hanno saputo e continuano a raccontare l’Italia. Tanto da considerare l’idea di proteggere quei prodotti tanto conosciuti nel mondo con marchi, denominazioni ed etichettature che possano proteggerli da contraffazioni, copie, banali imitazioni e, in alcuni casi, alterazioni.

Anche il gelato artigianale è un prodotto italiano, simbolo di questo Paese, inventato tra i monti più belli al mondo, le Dolomiti. Tuttavia, essendosi diffuso fin dalla sua ideazione in tutta Europa – e quindi nel mondo – con una velocità che ha dell’incredibile per l’epoca, è considerato un patrimonio culinario comune, anche se in molti casi e attraverso moltissimi produttori non artigiani, quanto si può assaggiare non è propriamente il prodotto che con orgoglio dovremmo rivendicare come “made in Italy”.

Su questo a Bruxelles si sta portando avanti una dura battaglia che tutti gli eurodeputati italiani, a prescindere dagli schieramenti politici di appartenenza, stanno combattendo. E proprio per meglio far comprendere ai colleghi italiani, ma anche del resto d’Europa, che cos’è il gelato artigianale e la conseguente necessità di tutelarne le caratteristiche originali, lo scorso marzo ho avuto il privilegio di coorganizzare a Strasburgo insieme ad Artglace (Confederazione delle Associazioni dei Gelatieri Artigiani della Comunità Europea) la III Giornata Europea del Gelato Artigianale.

Come ho avuto modo di sottolineare allora, attraverso quell’iniziativa non si è voluto solo dare la dovuta visibilità ad un prodotto dalle alte proprietà nutrizionali e, nei fatti, uno dei prodotti più completi nel settore agroalimentare, ma si è anche richiamata l’attenzione dell’intero Parlamento europeo sulla necessità di dar vita ad una normativa di settore uniforme negli Stati dell’Unione che possa rendere più agevole il lavoro non solo degli stessi gelatieri, ma anche dei fornitori di prodotti e materie prime.

Lo scopo è salvaguardare questa attività, svolta da piccole e medie imprese, che si tramanda nei secoli nell’arte culinaria del gelato, tutelando l’occupazione e prestando sempre grande attenzione all’economia reale.
Il gelato artigianale è dunque un patrimonio culinario di prim’ordine così come lo è sul piano culturale. Spero quanto prima che le azioni intraprese in Parlamento Europeo possano garantire a tutti i produttori artigiani di poter operare sotto una normativa che tuteli il loro lavoro e il prodotto di qualità, consentendo a tantissimi consumatori di gustare il miglior gelato artigianale, anzi, il vero gelato artigianale.

On. Ing. Antonio Cancian – Eurodeputato