Abbiamo incontrato Roberto Zambon della ditta Vip Tende,
nella nuova sede a Santa Lucia di Piave in provincia di Treviso.
L’azienda è leader nella produzione e installazione di tende da sole,
pergolati, vele, zanzariere, ombrelloni e strutture per il dehor
dei locali pubblici, su misura e con materiali di qualità.

Classe: 1958
Segno zodiacale: gemelli
Gelato preferito: nocciola e pistacchio
Hobby: nuoto

Quando è nata l’azienda Vip Tende?
«Nel 1988. Da una mia iniziativa con un gruppo di colleghi di lavoro, all’epoca lavoravamo in un’altra azienda produttrice di tende da sole.
Volevamo creare qualcosa di nuovo e alternativo.
Erano gli anni del boom economico e questo ci ha aiutato a decollare e a raggiungere gli obiettivi prefissati di crescita, sia per fatturato che per clienti acquisiti.
I primi anni abbiamo chiuso con un bilancio di circa un miliardo di lire, creando una rete di rivenditori che contribuivano di anno in anno ad aumentare il fatturato dell’azienda.»

Quante sedi e dipendenti avete?
«Abbiamo una nuova sede operativa a Santa Lucia di Piave in provincia di Treviso, di 4.000 mq. con gli uffici tecnici, amministrativi e una sala espositiva.
Mentre a Treviso, vicino all’eroporto, abbiamo aperto uno showroom dove si possono toccare con mano tutte le nostre proposte.
Tra il personale degli uffici e la produzione la nostra forza lavoro è composta da quindici dipendenti.»

Poi negli anni avete cambiato strategia di vendita…
«Per dieci anni la vendita dei nostri prodotti si è avvalsa al 90% della collaborazione dei rivenditori sparsi sul territorio.
In seguito abbiamo incominciato a servire direttamente i privati e contestualmente, verificando e apprezzando la qualità nei nostri prodotti, molti gelatieri ci hanno chiesto l’installazione con la presenza diretta per le loro attività d’oltralpe in Germania e Austria.
Negli anni ‘90 il mercato tedesco si proponeva con prezzi proibitivi e questo ci ha avvantaggiato non poco; inoltre la creatività e versatilità italiana è sempre stata molto apprezzata all’estero con soluzioni alternative nel design e nei materiali impiegati.
Nel 2005, con l’arrivo della legge anti fumo nei luoghi pubblici, molti locali si sono visti costretti ad adeguarsi alla legge, per non perdere la clientela, creando delle zone esterne, dei dehor dove poter fumare.
Grazie all’incremento nella realizzazione di queste strutture, trasformate in veri e propri locali esterni, dedicati ai fumatori, l’azienda raggiunse il più alto fatturato.»

Incontrate molte limitazioni da parte delle amministrazione pubbliche per realizzare le strutture esterne?
«Ho una battuta che può sintetizzare il tutto: “Paese che vai, burocrazia che trovi”. L’Italia è già complicata di suo, ma ricordo un caso in Germania, dove abbiamo atteso il benestare della Città, del Comune, dell’ente che fornisce energia elettrica, della Telekom e di un organismo che tutela i ponti. Il nostro cliente ha dovuto pazientare non poco per avere tutti i nullaosta necessari per installare la struttura.»

Avete un ufficio di progettazione all’interno dell’azienda?
«Abbiamo un ufficio tecnico di progettazione interno all’azienda.
Inoltre per determinate strutture ci avvalliamo della collaborazione di professionisti esterni di provata abilità.»

Chi è il vostro cliente tipo?
«Possiamo far fronte alle semplici esigenze del privato per l’ abitazione che necessita di protezioni solari o zanzariere, alla grossa struttura ricettiva per la fornitura di ombrelloni, ai locali pubblici che hanno bisogno di un dehor con pareti fisse.
Collaboriamo con studi di architettura di fama internazionale che ci richiedono delle realizzazioni molto complesse a livello di struttura; come quella installata a Mosca al 21° piano di un condominio di un’area di 12×6,5 metri.
Abbiamo realizzato una protezione solare per una superficie di oltre 20 x 6 metri per il Molino Stucky, la protezione esterna dell’hotel Gritti e la copertura di una terrazza di oltre 150 mq completamente apribile e richiudibile al Westin Europa & Regina a Venezia.»

Come si costruisce una proposta ad hoc per un cliente?
«Innanzitutto chiediamo al cliente che ci mandi delle immagini o dei disegni tecnici per capire la tipologia del locale e il contesto   paesaggistico dove verrà installata la struttura.
Con l’aiuto di un nostro tecnico chiediamo delle misure di massima e quali siano le sue esigenze; se deve essere una copertura prettamente solare o anche per uso invernale.
Proponiamo una nostra soluzione con i rispettivi costi e un progetto per far capire cosa verrà realizzato nel rispetto dei termini di legge.
A questo punto se l’offerta  viene accettatata il nostro personale passa a prendere le misure effettive e poi si inizia con la produzione in azienda e poi la messa in opera sul posto.»

Per cosa vi differenziate dai vostri concorrenti?
«Direi la versatilità, riusciamo a gestire dalla piccola fornitura per un privato, all’installazione più importante e complessa richiestaci da un’azienda.
Con il supporto del nostro studio di progettazione interno, ma soprattutto con la nostra fantasia, supportata da oltre 30 anni di attività nel mercato, riusciamo ad affrontare qualsiasi tipo di sfida.
Inoltre, con le nostre squadre di posatori e i nostri mezzi di pronto intervento, riusciamo a garantire con continuità un’assistenza nel tempo per tutti quei clienti come le gelaterie che operano in Germania, Olanda e Austria.»

Che garanzia hanno i vostri prodotti?
«C’è la garanzia insita nel prodotto di due anni per legge, ma la nostra garanzia va oltre; se siamo in zona del cliente passiamo a fare la manuntenzione ordinaria senza addebitare nessun costo.»

Che consiglio possiamo dare per un buon mantenimento delle protezioni solari?
«Se le protezioni solari vengono trattate bene rispettando le caratteristiche costruttive non hanno bisogno di particolari esigenze di manutenzione.
L’armatura in alluminio anodizzato o verniciato o in acciaio e gli snodi con delle bronzine autolubrificanti non hanno problematiche di usura dovuta alle sollecitazioni.
Per quanto riguarda il telo le cose cambiano; essendo un tessuto a contatto con l’esterno ed esposto agli agenti atmosferici, è buona cosa lavarlo spesso, almeno ogni sei mesi, per salvaguardarne la durata e per il decoro del locale stesso.»

Le protezioni solari si possono fregiare di prodotto made in Italy?
«Quando c’è stata la necessità di marchiare con il CE i prodotti con le certificazione di tenuta dal vento e di resistenza all’acqua, non è stato utilizzato il TÜV tedesco, ma bensì la certificazione italiana perchè era molto più avanti e restrittiva di tutti gli altri istituti certificatori europei.»

Avvertite la crisi economica che attanaglia molte imprese?
«Nell’anno 2010 abbiamo raggiunto il record di fatturato, con molti lavori eseguiti all’estero.
Attualmente abbiamo subito una leggera flessione dovuta alla crisi.
Lavorare con paesi come Russia, Germania e Austria è diventato più difficile perchè i competitor esteri negli anni si sono evoluti ispirandosi ai prodotti italiani o rilevando le aziende made in Italy.
È un mercato in continua evoluzione…»

© Foto Luigi Frassinelli