30 maggio 2013 – Ora è il momento di pensare al gusto e alla qualità, proprio come si faceva con il buon, vecchio gelato artigianale all’italiana

MILANO – Una volta era una gara al “facciamolo strano”: gelato salato, colorato, agrodolce, alcolico, all’acciuga, al formaggio o all’insalata e (in Giappone) alla lumaca, alla salsa di soia e alla zuppa di miso!

«Oggi emerge la tendenza di un gelato di alta qualità con un’etichetta ‘pulita’ – afferma Fabrizio Osti, responsabile Research & Development di Comprital – in linea con le richieste del consumatore. Si tende a utilizzare sempre di più prodotti di qualità, come il pistacchio di Bronte, il cioccolato, la nocciola delle Langhe. La tendenza è: più qualità e meno ricerca della novità a tutti i costi, come succedeva invece negli anni ‘80 o ‘90.»

Anche la naturalità del prodotto è una richiesta pressante dai consumatori.

Zucchero d’uva per dolcificare, assenza di aromi e colori sintetici o emulsionanti sono al centro del progetto Giubileo Experience dell’azienda che comprende anche il trattamento di micronizzazione delle miscele in una offerta complessiva che prevede “un concept completo di approccio alla gelateria di qualità”.