Tutto nasce nel lontano 1997, quando, fu commissionata al dottor Salvatore Cannavò la redazione di un disciplinare allo scopo di giungere alla regolamentazione del gelato artigianale mediante riconoscimento STG (Specialità Tradizionale Garantita).

Dell’operazione fu incaricata l’associazione spagnola ANHCEA, che al momento deteneva la presidenza Artglace (associazione di cui anche Confartigianato e CNA facevano allora parte). Nel corso della lunga trafila burocratica l’iniziativa ha trovato forti opposizioni in Italia e in altri paesi membri. Anche Confartigianato, in piena sintonia con CNA e CasaArtigiani si è trovata tra gli oppositori.

Non certo per i contenuti che erano stati condivisi, ma per una “svista” dei colleghi spagnoli, o chi per loro. La richiesta era stata infatti presentata in base all’ art. 13, paragrafo 3 del regolamento (CEE) n. 2082/82, con il risultato che ANHCEA diventava depositaria della denominazione Gelato Artigianale in tutte le lingue europee.

Andato a vuoto questo tentativo, il problema dell’assenza di regolamentazione continuava a minare il mondo del gelato artigianale e necessitava quindi di una soluzione.

Per questo Confartigianato, CNA e CasaArtigiani hanno dato vita congiuntamente ad una nuova iniziativa STG. L’intento era quello di renderla più snella possibile nei contenuti e di non ricadere negli errori accorsi ad ANHCEA. Richiesta presentata il 21 marzo 2001, con l’augurio che il primo giorno di primavera fosse di buon auspicio.

Conoscendo l’iter, e sapendo che il Ministero per le Politiche Agricole ascolta i pareri di tutti gli attori del settore, il comitato promotore ha cercato il coinvolgimento di tutti coloro che, avendone titolo, sentissero la necessità di dare il loro contributo.
Il risultato è stato in parte scoraggiante (gruppi e sigle più o meno organizzate di gelatieri) e in parte deprimente (associazioni di industrie di prodotti e costruttori di macchine per gelateria).

Le prime non sono andate al di là delle manifestazioni di interesse verbali pronunciate da alcuni in occasione di un apposito convegno tenuto a Longarone.

Le seconde (nonostante gli incontri avvenuti in più occasioni presso la sede AIIPA a Milano, nonostante le discussioni  in merito ai contenuti del disciplinare e nonostante fossero stati trovati con loro dei punti di accordo) al momento di sedere al tavolo del ministero sono arrivate al punto di negare che ci fossimo mai incontrati. Essere buoni, comprensivi, pazienti, diplomatici è gran bella dote.
Lasciar trattare la categoria come una “servetta” è da diplomatici troppo raffinati per le nostre modeste capacità.
Nel periodo immediatamente seguente prende corpo il disegno di legge conosciuto come De Petris. Proposta che ha destato scandalo, allarme, timori, indignazione non solo da parte dei soliti noti, ma anche da parte dei gelatieri più attenti.

Tuttavia un merito va riconosciuto al Disegno di Legge della senatrice De Petris, quello di aver lanciato un messaggio forte e chiaro: «Se non si muovono i gelatieri, qualcun altro si può muovere in loro vece».

La proposta, che a nostro parere ha contenuti integralisti, ha visto l’opposizione di Confartigianato.
Solo dopo aver vissuto queste poco edificanti esperienze Confartigianato e CNA hanno realizzato Artigelato.
Nato dopo la morte della proposta De Petris? “Mors tua vita mea”?  Nossignori! La proposta  giace in un cassetto ed è recentemente riapparsa viva e vegeta con un altro titolo, ma con gli stessi contenuti, promossa dal Gruppo Misto del Senato.
“Meditate gente, meditate”

Loris Molin Pradel
Presidente di Confartigianato Gelatieri

Come funziona?
Ecco alcune risposte alle domande più frequenti.

ArtiGelato è un’iniziativa di marketing?
ArtiGelato vuole essere un faro nelle nebbie della vaga definizione “gelato artigianale”, della globalizzazione e del mercato selvaggio. Non è nato come azione di marketing e tale non è. Tuttavia ne ha tutte le potenzialità.

In cosa si differenzia da altri marchi?
Quando si parla di ArtiGelato più che di un marchio si parla della scelta di una filosofia di produzione tradizionale. Il marchio testimonia questa scelta. Ma l’aspetto più importante è dato dalla certezza che il marchio viene dato in uso solo e soltanto a chi, sottoponendosi volontariamente ai controlli di un ente terzo certificatore riconosciuto, rispetta appieno questa filosofia nei fatti. Non puoi temere che il tuo collega usi impropriamente il marchio ArtiGelato. Altrettanto il tuo collega non può temerlo di te.  Quindi si va ben oltre i codici di autodisciplina. Questi molto spesso lasciano il tempo che trovano, e qualora si verifichi l’utilizzo improprio del marchio da parte di anche uno solo dei fruitori, viene messa a rischio la credibilità di tutti.

Che vantaggi posso avere partecipando ad ArtiGelato?
Innanzi tutto la certificazione volontaria di prodotto, dove un ente terzo (CSQA) certifica per te che ciò che tu stai comunicando ai tuoi clienti non è frutto solo del tuo dire, ma viene dimostrato con il fare. Dimostri inoltre che il tuo approccio alla produzione di gelato è frutto di un lavoro ben ponderato e qualificato, vincolato da una serie di “paletti” che elevano il valore del gelato artigianale tradizionale, garantendolo.

La mia autonomia sarà garantita?
La scelta di aderire ad un’iniziativa di questa portata non è cosa da mediocri. Solo la mediocrità può cancellare la creatività e la fantasia. Quindi l’autonomia. Far parte di una community che come te ha a cuore le sorti del gelato artigianale, ti permetterà di scambiare con i colleghi gioie o preoccupazioni di questo comparto. Insieme a loro potrai contribuire a far crescere professionalmente e valorizzare il mondo del gelato artigianale.

Se aderisco ad ArtiGelato, dovrò “svelare” le mie ricette?
Assolutamente no! Le ricette sono e devono rimanere una “questione privata”. I meccanismi di controllo per la certificazione, pur verificando la produzione (quindi la ricetta) che deve restare entro i parametri previsti, non prevede assolutamente il deposito o la registrazione presso terzi delle proprie ricette.

Quanto costa?
Un cono al giorno. La corretta immagine della tua azienda, del tuo lavoro e del tuo prodotto valgono un cono al giorno? I costi vanno a coprire l’azione di controllo e di consulenza dell’ente certificatore.

Avrò vantaggi economici?
Certificare il proprio prodotto comporta un costo, ma anche vari vantaggi. Sulla produzione che sarà probabilmente migliorata e facilmente controllabile. Una grande accuratezza nella scelta degli ingredienti. Un risparmio di tempo nella gestione ordini e nella capacità di conoscere in maniera precisa ed analitica il tuo prodotto. Raggiunta una massa critica la campagna ArtiGelato promuoverà tutte le gelaterie aderenti con un’innovativa comunicazione rivolta ai consumatori. Tutto questo si traduce in un valore aggiunto per il tuo prodotto. Sano, trasparente e originale.

Cosa comporta in termini di impegno e di tempo?
Quello di ArtiGelato è un disciplinare semplice, che suggerisce regole elementari che non pongono assolutamente limiti alla fantasia e alla creatività dell’artigiano, ma che indicano percentuali minime di presenza di alcuni ingredienti e, ove necessario, anche i prodotti da evitare. Farlo proprio è un’azione praticabile che, mediante un piano di controlli ed alcuni semplici accorgimenti, ha la capacità di trasformare le incombenze derivanti dalle normative europee (HACCP, Tracciabilità, ecc..), in un sistema certificato di qualità.

Come posso avere maggiori informazioni su ArtiGelato?
Attraverso le sedi CNA e Confartigianato locali o più semplicemente inviando una mail sul sito www.artigelato.net.